Sport e disabilità di nuovo protagonisti al San Luigi: giovedì 28 febbraio la Nazionale Solidale ha sfidato sul campo la squadra del Centro Psicosociale di Crema. Spadaccini e Zaninelli: «Buona occasione per socializzare»

Crema, 1 marzo 2019 – Dare un calcio ai limiti per rincorrere i sogni, stringere legami e condividere attimi di spensieratezza. O, forse, semplicemente per sentirsi vivi. Hanno provato a farlo e ci sono riuscite con successo, la Nazionale Solidale, formazione mista composta da ragazzi con diverse disabilità, e la squadra del Centro Psicosociale di Crema, che, giovedì 28 febbraio al Centro Giovanile San Luigi, hanno dato vita ad una sfida sul campo, all’insegna del divertimento, dell’inclusione sociale e del sano agonismo. Il Progetto Sportabilità è dunque terminato, ma lo spirito inclusivo che lo animava, continua a vivere al Centro Giovanile San Luigi.

Lo afferma a gran voce Patrizia Spadaccini, allenatrice della Nazionale Solidale: «Gli atleti si sono divertiti moltissimo, hanno apprezzato l’opportunità di stare insieme, vivendo l’agonismo in modo sano. È stata per tutti una grande occasione per socializzare ed intrattenere solidi legami». Nuovamente, quindi, lo sport si conferma un collante potente, capace di unire oltre le differenze.

In campo, rincorrendo un pallone, ciascuno ha preso consapevolezza di sé, delle proprie abilità e dei propri limiti. Fino a superarli. Lo spiega con immensa soddisfazione il referente del progetto per il Centro Psicosociale di Crema, Simone Zaninelli: «In campo gli atleti non si sono limitati a prendere a calci la palla, ma hanno anche scelto di sperimentarsi, di mettersi in gioco, di creare legami, oltre le difficoltà relazionali che le loro disabilità comportano. Oltre ogni risultato sportivo, credo questa sia la vera conquista».

Bastano dunque pochi strumenti per coltivare insieme il sogno di un mondo più inclusivo. E, quello principale, è la determinazione. Il calcio che questi ragazzi hanno dato ai loro limiti sul campo ne è la prova.